Grandangolo

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VISIONE MULTIFOCALE (su “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos)

VISIONE MULTIFOCALE (su “Povere creature!” di Yorgos Lanthimos)

Crediamo fermamente che servano due occhi per saper leggere un film. L’occhio destro individua le dinamiche filmiche – narrative, descrittive, dialogiche – e lo stile utilizzato, passando per le tecniche cinematografiche impiegate. L’occhio sinistro carpisce le dinamiche ideologiche del film, sottese al genere selezionato. A quest’ultima categoria appartengono anche tutti i riferimenti filmici che rimandano a quel pattume indifferenziato che reca il nome di ‘propaganda’. Perché questa boriosa premessa? Perché ad una prima e superficiale...

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L’ARMA VIRALE E LA FENOMENOLOGIA DELL’IDOLATRIA DI MASSA (su “Joker” di Philips e “C’era una volta a… Hollywood” di Tarantino)

L’ARMA VIRALE E LA FENOMENOLOGIA DELL’IDOLATRIA DI MASSA (su “Joker” di Philips e “C’era una volta a… Hollywood” di Tarantino)

Esistono ragioni della massa che la ragione non conosce. Non esiste altra spiegazione al brulicare di opinioni comuni contrastanti quando non addirittura diametralmente opposte a quelle avanzate da chi sembra avere più competenze, riguardo ad un determinato campo. Avete mai compreso realmente cosa significhi discostarsi dalla posizione della suddetta massa, proponendo una visione alternativa di ciò cui ci approcciamo, sia essa un’opera d’arte, sia essa qualcosa di più profano? Si rischia il linciaggio sociale, mediatico, culturale insomma. Si...

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LA SOLITUDINE DEI NUMERI NERI (su “Get out” di J. Peele)

LA SOLITUDINE DEI NUMERI NERI (su “Get out” di J. Peele)

Ho fatto un sogno. In esso ero al cospetto del gagliardissimo Barach Obama e gli chiedevo, febbricitante, di fare una foto con lui. Ma non facevo un autoscatto. Preferivo incaricare qualcuno di scattare la foto, affinché il flash colpisse lo sguardo dell’ex presidente, del gagliardissimo presidente. Il perché è chiaro: prima di andare a letto e fare questo inequivocabile sogno, avevo goduto della visione di un film meraviglioso, Get out, di Jordan Peele. Non un film sul razzismo, come più volte è stato etichettato. Un film sulla razza nera,...

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THE LIGHT SIDE OF HOLLYWOOD (su “I segreti di Wind River” di Sheridan)

THE LIGHT SIDE OF HOLLYWOOD (su “I segreti di Wind River” di Sheridan)

Vogliamo raccontarvi una storia. Ci sta un tizio che ha perso una figlia, morta ammazzata da ignoti, e che si ritrova a spalleggiare un’agente dell’FBI nelle indagini sull’omicidio di una ragazza, anch’ella morta ammazzata. Il lieto fine (si fa per dire) vede il nostro protagonista, che di mestiere fa il cacciatore (per la salvaguardia dell’indifesa fauna del luogo contro terribili predatori) rintraccerà il colpevole dell’omicidio e lo lascerà morire, male. Storiella banale, non è vero? Vi invito allora a vedere un film uscito da poco nelle...

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L’OSCENO 2.0 (La nostra invettiva nei confronti della serialità audiovisiva)

L’OSCENO 2.0 (La nostra invettiva nei confronti della serialità audiovisiva)

Sapevate che i fotogrammi relativi alle scene d’azione del film L’ultimo combattimento di Chen sono stati volutamente rallentati al fine di godere delle meravigliose “coreografie marziali” del vecchio Bruce Lee che altrimenti l’occhio umano non avrebbe potuto cogliere appieno, in tutta la loro magnificenza? Storia d’altri tempi, cinema d’altri tempi. In cui un film sul grande schermo assumeva sempre, seppur sussunto sotto generi e categorie non proprio autoriali, uno statuto quasi ieratico. Oggi parleremo, dopo un lungo e voluto...

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ANCORA TU, MA NON DOVEVAMO VEDERCI PIU’? (Su “Dunkirk” di Nolan)

ANCORA TU, MA NON DOVEVAMO VEDERCI PIU’? (Su “Dunkirk” di Nolan)

“Vizi di forma”, parte seconda. Qualche tempo fa ci arrogammo il diritto di sbeffeggiare Sir Christopher Nolan, mettendo alla berlina il suo presuntuosissimo Interstellar. Adesso, uscendo dalla sala dopo aver visto Dunkirk, ci ritroviamo meno intellettualmente minati. Rimane tuttavia ostacolata un’eventuale valutazione assolutamente positiva del film. Ostacolata da una sinistra tendenza, dal parte di Nolan, all’eccesso. Divenuta proverbiale ormai, almeno tra i detrattori del regista. Dunkirk non è un brutto film, sia chiaro. Già la dotta...

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LA MORTE DI MATUSALEMME

LA MORTE DI MATUSALEMME

Sicilia? Quale Sicilia? Esiste ancora una terra identificabile con tutto quanto di peculiare sia stato accostato a tale regione nel corso dei secoli? Ed esiste ancora nel mondo una terra che possa davvero essere considerata portatrice sana di una qualche unicità culturale ed etica? Da questi quesiti bisognerebbe partire ogni qual volta ci si accosti ad un’opera (in questo caso un lungometraggio) che indaga le dinamiche di pensiero di un popolo territorialmente circoscritto. Prendendo in esame il nuovo film del siciliano Francesco Lama, balza...

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BUONO A CHI? (Su “Anime Nere” di Munzi)

BUONO A CHI? (Su “Anime Nere” di Munzi)

Fratello silenzio. L’unico vero alleato in un periodo di frastuono bellico. L’unico antidoto a questa terribile e pandemica fobia dell’anonimato in un’epoca che sembra poter dare, molto pericolosamente, voce a tutti. A troppi, verrebbe da dire. L’unica testimonianza di fede in un mondo che comunque ci accoglie, ma che sembra confonderci. L’unico strumento di fine intelligenza, per chi sappia coglierlo, apprezzarlo, ascoltarlo. E tale indirizzo di mutangherìa abbiamo perseguito ormai da tempo in tale sede. Ci si accorge ogni giorno di più che...

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UNA FORMALITA’ PURA (su “The Revenant” di Iñàrritu)

UNA FORMALITA’ PURA (su “The Revenant” di Iñàrritu)

Al rogo Slanislavskij! Il metodo, con le sue radicali degenerazioni formali e performative, ha lasciato strascichi pesanti nel mondo del cinema. Roboante, per carità. Scenicamente impattante. Mediaticamente risonante. Ma funzionale, a volte, come la ricotta sul sugo di pomodoro fresco. Può senz’altro rendere più gradevole il sapore, ma nasconde quello reale. E allo stesso modo questo metodo risulta il più delle volte un tappabuchi, un rimedio temporaneo affinché un’interpretazione risulti più ammiccante ma che non conferisce nessun valore...

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VIVO MA VEGETO… (su “Mad Max – Fury Road” di George Miller)

VIVO MA VEGETO… (su “Mad Max – Fury Road” di George Miller)

Alla voce fantascienza, il nostro personalissimo e aggiornato dizionario del cinema recita: <<genere oramai in disuso, se non impiegato al fine di veicolare messaggi pericolosamente e coattivamente imposti>>. Si dà il caso, tuttavia, che il film di cui parleremo oggi, che è innanzi tutto, per l’appunto, un film di fantascienza, post-apocalittico e distopico prima ancora che un action, rappresenti l’eccezione che conferma la regola. Nella appiattita e appiattente cinematografia fantascientifica odierna, rispondente ad un programma...

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